
Il Papa: "Un credente non può parlare di povertà e vivere come un faraone"
Francesco, in un'intervista a un giornale olandese, parla anche di corruzione: "La tentazione c'è sempre nella vita pubblica. Sia politica che religiosa". Nell'omelia a Santa Marta: "Nella Chiesa ci sono gli arrampicatori, attaccati ai soldi"
CITTA' DEL VATICANO - "Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone: questo non si può fare". Così Papa Francesco in un'intervista al giornale di strada olandese "Straatnieuws", realizzata il 27 ottobre e tradotta oggi da Radio Vaticana, nella quale mette in guardia dalla "tentazione della corruzione" che c'è sempre nella vita pubblica, "sia politica, sia religiosa". Parole che assumono una nuova veste alla luce dello scandalo Vatileaks bis.
"Vorrei sottolineare due tentazioni - spiega Bergoglio - la chiesa deve parlare con la verità e anche con la testimonianza: la testimonianza della povertà. Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone: questo non si può fare. Questa è la prima tentazione. L'altra tentazione è di fare accordi con i governi. Si possono fare accordi, ma devono essere accordi chiari, accordi trasparenti. Per esempio: noi gestiamo questo palazzo, ma i conti sono tutti controllati, per evitare la corruzione. Perché c'è sempre la tentazione della corruzione nella vita pubblica. Sia politica, sia religiosa". ✔

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