Psicologia e spiritualità possono rappresentare duestrade parallele, due modalità differenti per giungere ad obiettivi analoghi; ma possono avere a volte anchepunti di intersezione inaspettati, tutto dipende da quale punto di vista stiamo guardando l’essere umano!
"Psicologia e spiritualità.."
Qualcuno osservava (Ruesch J., Baetson G., La matrice sociale della psichiatria, Il Mulino, 1976) che nell’approcciarci a studiare un qualunque aspetto della realtà non potremo mai farlo con la pretesa di essere esaustivi: non potremo mai conoscere tutto, ma soltanto ciò che possiamo vedere a seconda del nostro punto di osservazione.
È un po’ come osservare una statua: possiamo certamente farci un’idea della sua figura globale, ma potremo vederne direttamente soltanto una porzione alla volta, a seconda dell’angolo di visuale, del punto di vista dal quale la stiamo guardando; solo integrando prospettive diverse potremo farci un’idea più completa della sua interezza.
A maggior ragione questo vale per l’essere umano: possiamo studiarne meccanismi percettivi e processi cognitivi, possiamo comprendere le basi neurali del suo funzionamento, possiamo altresì indagare le motivazioni inconsce e spesso contrastanti dei suoi comportamenti oppure trascendere tutti questi aspetti della “mente” per rivolgerci alla sua essenza spirituale più profonda.
In realtà con la psicologia prima e con la spiritualità dopo non ci stiamo affatto occupando di esseri umani diversi, ma di differenti aspetti dell’essere umano..♥
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