Il concetto di emergenza spirituale è strettamente connesso al concetto di crisi psicospirituale, la quale implica sia una guarigione di tipo spirituale e psicosomatica, sia una notevole trasformazione ed evoluzione nella coscienza. Diverse possono essere le situazioni che inducono questo tipo di crisi. Possono incidere innanzitutto componenti più prettamente fisiche, come per esempio lesioni da incidenti o operazioni chirurgiche, oppure ancora aborto indotto o spontaneo, ma possono incidere anche componenti più prettamente psicologiche, come per esempio un evento emozionale particolarmente traumatico (perdita o morte di una persona cara, un divorzio o la fine di una relazione d’amore). Da questa specifica tipologia di crisi, infatti, possono scaturire un aumento del livello di salute psicosomatica, un aumento del piacere di vivere, uno sviluppo di più soddisfacenti strategie di coping e un’espansione della visione del mondo, che comprende appunto anche la dimensione spirituale. Oltre a questo la crisi psicospirituale può ridurre l’aggressività, aumentare la tolleranza razziale, politica e religiosa, espandere la consapevolezza ecologica e portare a cambiamenti profondi nella gerarchia dei valori e nelle priorità esistenziali. A causa di tutti questi cambiamenti non è azzardato collegare la crisi psicospirituale al passaggio ad un livello più alto nell’evoluzione della coscienza. Ad oggi è importante tenere presente questa tipologia di crisi non solo per il rischio di non fornire un supporto adeguato al paziente ma anche perchè sempre più persone, ad oggi, soprattutto alla luce della crisi globale legata al materialismo occidentale che appare sempre più pressante, risentono della perdita della dimensione spirituale associata alla diminuzione del potere della propria essenza umana, e questa perdita ha ripercussioni non solo sull’individuo stesso ma anche sulla collettività, nonché sull’ambiente. Ad un livello individuale, infatti, l’esclusione della spiritualità comporta un modo di vivere impoverito, alienato, fallimentare associato anche ad un aumento dei disturbi sia psicosomatici che emotivi, mentre ad un livello collettivo compromette la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta, comportando, per esempio, il mancato sviluppo delle energie rinnovabili, l’inquinamento dell’ambiente naturale, la compromissione dell’equilibrio ecologico oppure l’uso della violenza.
Non è quindi solo importante riportare l’attenzione alla dimensione spirituale a livello del singolo ma è importante anche condurre sempre più persone verso una vera e propria condotta spirituale, ovvero portare la spiritualità in tutte le azioni quotidiane e in tutte le scelte individuali, ottenendo delle ripercussioni su scala mondiale. All’interno di questo processo, quindi, rientra anche la creazione di un sistema di supporto clinico efficace nel caso compaiono crisi psicospirituali in modo da poter utilizzare il potenziale positivo di questo stato critico.
Riconoscere e distinguere una crisi psicospirituale da veri e propri stati psicopatologici può non essere sempre facile in clinica, sia a causa di una non sufficiente preparazione dei professionisti a questo, dovuta appunto anche ad una trascuratezza generale verso la dimensione spirituale, sia per un’effettiva sovrapposizione sintomatologica, più frequentemente di tipo psicotico. Va comunque considerato, infatti, che, come non tutti gli stati di alterazione della coscienza sono segno di patologia, non vanno nemmeno considerati sempre segno di una crisi di stampo più spirituale. Molti professionisti della salute mentale stanno cercando proprio per queste difficoltà di individuare dei criteri che permettano di distinguere in maniera più precisa una crisi spirituale da una psicopatologia psicotica ma la strada per raggiungere questo obiettivo sembra ancora lunga. Un’ulteriore problematica relativa alla diagnosi e al riconoscimento della crisi psicospirituale è la sua classificazione.
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